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ORIENTEERING NELLA SCUOLA


CENNI GENERALI

La corsa di orientamento od orienteering è nata in Scandinavia, dove è chiamato lo sport dei boschi, e dove è uno degli sport nazionali praticato da migliaia di persone.

Il campo di gara è il bosco e l'obiettivo è quello di raggiungere determinati punti di controllo (lanterne) leggendo la carta che rappresenta, nei minimi particolari, il terreno e con scelte individuali di percorso.

Requisiti fondamentali per praticare questa disciplina sportiva sono, oltre ad un buon allenamento alla resistenza, la capacità di lettura della carta e di scelta di percorso, buona comprensione delle distanze e capacità nell'uso della bussola.

Nelle scelte di percorso è indispensabile tenere di conto delle condizioni orografiche del terreno, della rete di strade e sentieri e degli ostacoli cercando di valutare in anticipo quale sarà il percorso più vantaggioso e più veloce per raggiungere il punto di controllo.

Le cartine C.O. sono generalmente ridotte in scala al 10.000 ma sono ammesse riduzioni fino al 5.000, e adottano una simbologia internazionale.
 


I COLORI

marrone: con questo colore viene rappresentato tutto ciò che appartiene al terreno ( ad esempio : curve di livello,buche,canalette asciutte fosse,...) tranne le rocce e i sassi che vengono indicati di nero;

nero: vengono indicate in nero tutte le costruzioni ed in generale le opere dell'uomo;

blu: tutto quello che appartiene all'acqua;

verde: si trovano sulle carte CO tre tonalità di verde, che generalmente indichiamo come verde 1, 2 o 3 ( dal più chiaro al più scuro) che indicano il grado di copertura della vegetazione e quindi la difficoltà o meno della corsa in questa zone;

bianco: indica il bosco pulito dove la corsa non è ostacolata;

giallo: indica tutti i terreni aperti dove quindi la visibilità e buona;

rosso: con questo colore si indica il percorso di gara, la partenza è indicata con un triangolo, le lanterne con un cerchietto che ha il centro nel punto preciso in cui è stata posizionata, l'arrivo è indicato con un doppio cerchio.
 


 

LE SCALE DI RIDUZIONE

la prima cosa che si deve osservare in una carta, insieme all'equidistanza fra le curve di livello, è la scala di riduzione che è sempre in primo piano, é altresì importante osservare l'anno in cui la carta è stata prodotta;

Una delle caratteristiche più importanti delle cartine geografiche, stradali o di orientamento è rappresentata dalla scala di riduzione che viene indicata con una frazione ( 1/100.000 , 1/50.000, 1/25.000 ) dove il denominatore indica quante volte la carta è più piccola del territorio che rappresenta.

Ad esempio, in una carta al 50.000, 1 centimetro corrisponderà a 500 metri dati dall'operazione 1X 50.000/ 100 = 500 m. Le distanze sono riferite ad un piano e non tengono conto della natura del terreno.

Punti distanti 1 mm in una carta in scala 1:10.000 corrispondono a 10 metri sul terreno così nella scala al 15.000 a 15 metri e al 20.000 a 20 metri.

scala 1 : 5.000 1 cm = 50 metri
scala 1 : 10.000 1 cm = 100 metri
scala 1 : 15.000 1 cm = 150 metri
scala 1 : 25.000 1 cm = 250 metri
scala 1 : 50.000 1 cm = 500 metri
scala 1 : 200.000 1 cm = 2 km
scala 1 : 1.000.000 1 cm = 10 km


Gli atlanti stradali o le carte stradali in fogli come quelle del Touring Club sono di solito in scala 1: 200.000 o 1: 250.000, le cartine da escursionismo si trovano in commercio al 25 mila o al 50 mila.

Per quello che riguarda la corsa di orientamento come disciplina sportiva la federazione internazionale per le gare ammette riduzioni non superiori al 15 mila, generalmente sono al 10.000, mentre per le esercitazioni scolastiche sono utili riduzioni fino al 5.000.

Per la costruzione di piante dell' aula, dellla palestra o del giardino della scuola o comunque di spazi relativamente piccoli si possono usare le seguenti scale :

scala 1 : 10 - 10 cm = 1 metro
scala 1 : 50 - 2 cm = 1 metro
scala 1 : 100 - 1 cm = metro
scala 1 : 1.000 - 1 cm = 10 metri

 


LA BUSSOLA


La bussola è un mezzo ausiliario molto utile per l'orientamento ed è bene avere padronanza del suo uso senza dimenticare l'importanza della lettura della carta.

 

 

Le bussole più semplici sono costitute, oltre che dall'ago magnetico che si orienta naturalmente con l'asse terrestre NORD/SUD , da un astuccio rotante in cui sono indicati i gradi, i meridiani, la forchetta del nord o freccia di orientamento, e una freccia direzionale fissa stampata sulla base.

La bussola deve essere impugnata orizzontalmente, con la freccia direzionale rivolta in avanti e lontana da oggetti metallici o linee elettriche che ne influenzerebbero il magnetismo.

 


ORIENTAMENTO DELLA CARTA


La bussola serve a mettere sé stessi e la carta nella giusta direzione rispetto al terreno. Per orientare la carta basta appoggiare la bussola sulla cartina facendo sì che carta e bussola siano in posizione orizzontale, poi si ruota insieme la carta e la bussola fintanto che l'ago magnetico è parallelo al Nord geografico indicato sulla carta o alle linee di riferimento.

Bisogna ricordare che il Nord Geografico corrisponde ad una direzione fissa che é il Polo Nord.

La bussola indica invece il Nord Magnetico che si trova vicino al Nord Geografico.

Il Nord Magnetico varia da luogo a luogo e da periodo a periodo. L'angolo formato dalla direzione del Nord Magnetico con la direzione del Nord Geografico si chiama declinazione magnetica.

Generalmente questa é indicata sulle carte più precise ma poiché questo angolo non é grande né grandemente variabile é spesso sufficiente servirsi di una direzione fissa che nella maggior parte delle bussole é indicata con un trattino posto nelle vicinanze del Nord.


Controllo della direzione

Si esegue appoggiando il bordo della bussola lungo la linea conduttrice da seguire con la freccia di direzione che punta verso il tragitto da percorrere, con la cartina davanti a sé si ruota carta e bussola in modo che l'ago magnetico sia parallelo alle linee del Nord sulla carta, a questo punto si segue la direzione indicata dalla freccia di direzione mantenendo l'allineamento dell'ago magnetico con il nord della carta.



 

CARTINE E SEGNI CONVENZIONALI

Lettura della carta.

Per poter leggere una carta è necessario riconoscere i segni convenzionali che generalmente richiamano alla mente la forma o le caratteristiche di quanto si trova sul terreno e che essi stanno a rappresentare.

Per prima cosa bisogna quindi osservare la legenda che si trova su ogni carta.

Le cartine da corsa di orientamento adottano una simbologia internazionale approvata dalla federazione.

In altri tipi di carta le legende possono variare e non ci sono regole fisse, ognuno può indicare sulle carte i riferimenti che più ritiene opportuni e quindi scegliere una simbologia adeguata che sia immediata e facilmente comprensibile.

E' importante poi l'osservazione dei riferimenti lineari, questi sono costituiti da strade, tagli di bosco, piste, sentieri, muri, recinti, fiumi, corsi d'acqua e fossi, e dei colori che generalmente rappresentano la conformazione del terreno.

 


 

LE CURVE DI LIVELLO O ISOIPSE


Sono linee immaginarie che uniscono tutti i punti che si trovano alla stessa quota cosicché i vari tipi di rilievo ( versanti, valli, terrazze, creste, avvallamenti ) sono rappresentati sulla carta da andamenti delle curve ben definiti.

L' equidistanza: è la distanza fra le isoipse ed è sempre riportata in primo piano nelle cartine C.O.

Una volta che si è capaci di riconoscere questi andamenti ed interpretarli si può immaginare il terreno che si ha davanti.

Sulle carte geografiche le curve di livello sono rappresentate con linee sottili che si chiudono su sé stesse ; ogni 100 metri di dislivello la linea è leggermente più marcata (curva maestra) e ogni 500 metri, lungo la linea di quota relativa, è riportato il valore della quota stessa, che normalmente viene scritto con la base rivolta a valle in modo da individuare l' andamento reale del terreno.

Per determinare con rapidità, in una zona montuosa, se la curva di livello indica una valle o una dorsale è bene ricordarsi che :

l' andamento dei corsi d' acqua darà sicuramente il senso della vallata;
la direzione del pendio è perpendicolare alla curva di livello ;
guardando verso valle le curve le curve di livello concave rispetto al pendio determinano una valle, quelle convesse una dorsale .
Più le curve di livello sono rappresentate vicine più sarà elevata la pendenza; dove invece la pendenza è estrema e non è possibile rappresentarla con curve che sarebbero indistinguibili tra loro viene raffigurata con tratteggio.
Esempio di rappresentazione in pianta di un plastico costruito in classe con il cartone:

 

 


Orientamento della carta senza bussola


L'orientamento della carta senza bussola si fa osservando oggetti sul terreno che sono disegnati sulla carta. Si individuano sulla carta e sul terreno due linee conduttrici che possono corrispondere, ad esempio, ad un sentiero, un taglio di bosco, un canale, ... Si dispone la carta in piano e la si fa ruotare in modo che le linee conduttrici risultino parallele e nello stesso senso.

Per maggior sicurezza si può controllare la posizione di altri punti segnati sulla carta e che riusciamo ad individuare sul terreno.

 

Misurazione delle distanze

La bussola presenta un lato con una suddivisione in millimetri, per maggiore praticità si può disegnare delle scale che rappresentano direttamente i 100 metri, 200 ... per ogni scala e fissarla sul bordo della bussola.

Nelle corse di orienteering il modo migliore per misurare le distanze è con i passi. Si calcolano 100 metri sul terreno e poi si contano il numero dei doppi passi necessari a coprire la distanza ;se per esempio ci vogliono 40 passi per coprire 100 metri 10 passi equivalgono a 25 metri o 2,5 mm sulla carta 1:10.00.

Scelta dell'Azimut


L'azimut è la linea di direzione che parte dal punto in cui ci troviamo e si esprime in gradi, ( l'azimut 0 deve essere sempre rivolto a Nord).

Per determinare l'azimut sulla carta bisogna procedere nel seguente modo :

1 - si appoggia la bussola sulla carta e si congiunge con il bordo della bussola, con la freccia di direzione rivolta al punto da raggiungere, il punto in cui siamo con il punto da raggiungere


2 - tenendo ferma la cartina e la base della bussola, si ruota l'astuccio dell'ago finché le linee parallele disegnate sull'astuccio coincidono con le linee del Nord segnate sulla cartina.

Abbiamo così determinato l'angolo che la nostra direzione forma rispetto al nord.

 

Determinazione dell'Azimut sul terreno:


3 - si toglie la bussola dalla cartina e si tiene davanti a sé con la punta della freccia di direzione rivolta in avanti:

Si ruota su sé stessi finché l'ago della bussola è allineato con le linee parallele disegnate sull'involucro e la sua punta è sovrapposta alla freccia disegnata sull'astuccio, la ferccia di direzione della bussola indicherà la direzione da seguire.

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Autodeterminazione del punto sulla carta.


Per trovare il punto esatto sulla carta con l'aiuto della bussola bisogna procedere nel seguente modo: -

si orienta la carta con la bussola;
si cercano sul terreno due particolari che siano segnalati sulla carta e ben visibili dal punto di osservazione;
traguardando attraverso il riferimento della bussola prendiamo l'azimut di uno dei due punti;
si appoggia la bussola sulla carta orientata e si ruota la bussola attorno all'estremità del coperchio finché l'azimut non si allinea.

A questo punto si segna sulla carta la linea formata dalla gradazione trovata rispetto al Nord.
Si effettua poi la stessa operazione per l'altro punto individuato sempre riportando sulla carta la linea che corrisponde all'azimut determinato. Il punto di congiunzione delle due linee darà l'esatta posizione in cui ci troviamo.

 


ORIENTAMENTO CON L'OROLOGIO

Si tiene l'orologio orizzontale e si ruota finché la lancetta delle ore è in direzione del sole.

Tenendo fermo l'orologio la direzione del Nord sarà data dall'ora che è la metà di quella segnata. Bisogna contare le ore da 0 a 24

ORIENTAMENTO DI NOTTE


Naturalmente si può usare la bussola o in mancanza di essa è possibile mediante l'osservazione della stella Polare che indica quasi esattamente il Nord.

Per cercare la stella Polare bisogna innanzitutto riconoscere l'Orsa Maggiore oppure la costellazione Cassiopea. La stella Polare si trova sull'allineamento delle ultime due stelle (stanga) dell'Orsa Maggiore ad un distanza di circa 5 volte la stanga.

Nel caso che non si riesca a vedere l'Orsa Maggiore si cerca Cassiopea, la stella centrale è in direzione della stella Polare ma dal lato opposto dell'Orsa Maggiore.

ORIENTAMENTO CON LA LUNA

Luna Piena - si orienta la lancetta delle ore verso la luna, si divide per 2 e l'ora che risulta da la direzione del SUD. Aumentando di 6 ore avremo la direzione del Nord.

Con la Luna nuova (invisibile) non è possibile orientarsi con essa.

Quando è al primo quarto ricordarsi che la luna crescente ha la "gobba" a Ponente (Ovest) all'ultimo quarto cioè luna calante la "gobba" è a Levante (Est).

Talvolta con la luna piena risulta non facile individuare le Costellazioni, si può usare il metodo dell'orologio:

Luna al primo quarto - orientare la lancetta delle ore verso la luna, si divide le ore fra la direzione della luna e le ore 12, l'ora risultante indica l'OVEST. Aumentando di 3 ore avremo la direzione del Nord.
Luna all'ultimo quarto - stesso metodo ma l'ora ottenuta indica l'EST. Togliendo 3 ore avremo la direzione del Nord.


PROPOSTE DI LAVORO


Nel secondo ciclo della scuola elementare, prima di iniziare una attività di corsa di orientamento, é indispensabile sviluppare i pre-requisiti necessari alla comprensione e alla pratica di questa attività.

La rappresentazione mentale dello spazio é una capacità che si sviluppa mediante l'attività di esplorazione dell'ambiente attraverso esperienze corporee.

Si parte dalla rappresentazione grafica di alcune parti del proprio corpo in scala reale per arrivare alla rappresentazione in scala ridotta.

La fase successiva deve tendere allo sviluppo delle capacità di rappresentare mentalmente lo spazio utilizzando sia immagini visive che sensazioni cinestetiche, tattili e vestibolari.

Orientamento spaziale.

Questi sono solo alcuni esercizi di esempio che possono essere utilizzati per il miglioramento dell'orientamento del corpo nello spazio:

 

•  partendo da vari angoli della palestra incrociarsi al centro senza interrompere la corsa;
• partire su due righe una di fronte all'altra all'estremità della palestra, l'insegnante stabilisce durante la corsa lo spostamento dei bambini a dx. o sin.; i comandi di spostamento possono essere dati anche attraverso differenti segnali sonori;
• correre in fila indiana seguendo i cerchi del campo di pallacanestro facendo attenzione ai vari incroci che di volta in volta si verranno a formare;
• indicare con dei numeri alcune zone della palestra corrispondenti a zone di rifugio (tane), a secondo del numero chiamato i ragazzi dovranno rifugiarvisi;
• formare dei gruppi ognuno dei quali avrà una zona di rifugio, correre liberamente e ad un segnale, acustico o visivo, raggiungere più in fretta possibile il proprio rifugio.
• stabilito un punto di arrivo, chiedere ai bambini di arrivarci con un numero preciso di balzi o saltelli cercando di arrivare il più precisi possibile;
• disegnare per terra la rosa dei venti, come al gioco dei quattro cantoni, un bambino sta al centro, gli altri disposti sui punti cardinali, al comando si chiede di spostarsi verso EST (dx.) o verso OVEST (sin.);

Ecco alcuni esercizi tendenti a stimolare la rappresentazione mentale dello spazio e sviluppare il senso delle distanze e della direzione, gli esercizi vanno eseguiti ad occhi bendati:


•  esplorare oggetti di varia forma e dimensione attraverso il tatto;
• esplorare le forme di solidi semplici;
• esplorare al peso vari tipi di palloni;
• riconoscere oggetti, forme e pesi su precisa richiesta;
• esplorare con le mani il perimetro di una stanza o della palestra;
• memorizzare ed eseguire un breve percorso con un cambio di direzione (inizialmente si può seguire un lato della palestra e determinare il punto in cui si dovrà effettuare il cambio di direzione a 90° fino ad un altro punto ben identificabile);
•  inserire oggetti che possano delimitare o sbarrare il percorso e gradualmente aumentare i cambi di direzione inserendo anche quello a 45°:

memorizzare ed eseguire;
• a coppie ,un ragazzo bendato l'altro chiede di indicare col braccio alcuni oggetti della stanza, ad ogni errore cambio dei ruoli, lo stesso dopo aver effettuato 1/4, 1/2; ,3/4; di giro;
• a coppie, un ragazzo bendato viene portato a spasso per il locale e, ogni tanto gli viene chiesto dove crede di essere, viene poi effettuata la verifica visiva;
• camminare lungo una linea e fermarsi ad un punto prestabilito;
• utilizzare le linee della palestra per stabilire un percorso con alcuni cambi di direzione, cercare di effettuarlo con precisione;


Rappresentazione grafica dello spazio:

• riprodurre la pianta di alcuni solidi ricalcandone la base, cubo, piramide cilindro;
• riprodurre la pianta di oggetti di uso giornaliero, astuccio, gomma, appuntalapis, squadra, ....
• sovrapporre, ad esempio, la squadra e la riga e ricalcarne la pianta;
• riconoscere gli oggetti disegnati in pianta da altri compagni;
• sovrapporre due solidi e riprodurne la pianta;
• riconoscere le piante di solidi complessi:
• riprodurre in pianta gli arredi della classe o palestra;
• riprodurre la pianta della classe e della scuola;


Introduzione del concetto di orientamento della carta :


Una volta eseguita la pianta di due solidi sovrapposti si appoggia la pianta stessa sopra gli oggetti in maniera che sia orientata come i solidi nella realtà, disegnare con un simbolo il punto in cui il bambino si trova rispetto all'oggetto, cambiare la propria posizione rispetto all'oggetto e di conseguenza riorientare la carta e segnare la nuova posizione.
Analisi della pianta della classe e osservazione della propria posizione rispetto agli arredi posizionati nella stanza e sulla pianta.
Spostamenti nella stanza con cambi di direzione e conseguente orientamento della carta.
Se si avesse a disposizione un plastico con elementi tipicamente paesaggistici riprodurre la mappa osservandolo dall'alto cercando di mantenere le proporzioni e stabilendo come rappresentare i vari elementi del paesaggio.
Orientare la mappa costruita stando davanti al plastico e cambiando posizione rispetto ad esso.
Costruire la piantina del percorso necessario per arrivare a scuola.
Analizzare il modo di rappresentare graficamente tutte le cose che possono dare un riferimento preciso nel bosco e che siano rappresentabili nella mappa.

Esercizi da fare in classe :

• apporre alla parete a nord un cartello con indicato il Nord;
• fare colorare le etichette adesive che avranno la funzione di lanterna per tutte le esercitazioni che si svolgeranno in classe e all'esterno della scuola.
Le etichette adesive di circa cm. 10x10 vanno colorate di arancione per la metà divisa in diagonale, nell'altra metà si fanno scrivere due lettere o due numeri che serviranno in seguito per il controllo dell'esatta esecuzione delle esercitazioni.

• Si posizionano le etichette nell'aula e si rappresenta il punto esatto sulla pianta della classe con un cerchietto, a fianco del cerchietto si indica il numero progressivo in cui vanno trovati i punti stabiliti.

 

I ragazzi, individualmente, entrano nell'aula e devono riportare a fianco di ciascun cerchietto il numero o la sigla indicata sulla lanterna.
Si possono realizzare anche piantine con percorsi diversi come pure posizionare più lanterne di quelle che poi verranno indicate sulla pianta.


Esercizi da fare all'esterno

 

• La fase successiva prevede una serie di esercitazioni da effettuare all'esterno della scuola, per esempio, nel giardino o lungo il perimetro dell'edificio.

• Ad ogni coppia, ognuno con una piantina, viene indicato il punto esatto dove andare a piazzare le lanterne costruite con le etichette sempre con la sigla identificativa, quando tutte le coppie sono tornate alla partenza l'insegnante insieme ai ragazzi fa il giro di controllo per verificare l'esatta sistemazione mentre gli altri riportano sulla propria pianta la posizione delle altre lanterne.
•  Una volta accertata la capacità di muoversi orientando la carta e riconoscendo i particolari e si dispone di un giardino o di un bosco vicino si può introdurre l'esercizio chiamato "stella".

 

Sulla piantina viene indicato con esattezza il punto in cui ci troviamo con un piccolo triangolo, si sistemano precedentemente quattro lanterne che vengono indicate sulla carta mediante dei cerchietti che verranno numerati, l'esercizio consiste nell'andare a punzonare alle quattro lanterne tornando ogni volta al punto di partenza.

La "farfalla" differisce dalla stella perché si devono trovare due lanterne con cambio di direzione e tornare alla partenza per andare alle altre due.


 

BIBLIOGRAFIA :


materiale elaborato e prodotto dal prof. Alberto Calamai nel 1998.

 

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Agg.: 15-Sep-2017