Noi si cammina da casa |
gennaio 2012
Quest'anno la neve scarseggia, ha fatto capolino dalle nostre parti appena prima di Natale e Marco ed io abbiamo fatto un visita al Falterona il giorno di Santo Stefano così tanto per sentire l'effetto sotto gli scarponi. Poi più niente fino al giorno prima della befana, una breve spruzzatina ha ricoperto le cime più alte dell'Appennino.
Anche sui Monti Sibillini, destinazione del nostro week end i pochi centrimetri caduti hanno ricoperto le macchie di erba ormai abbondanti da quelle parti anche a causa del forte ventoo che spesso tira su tutto il Parco dei Sibillini.
Insomma si parte, siamo un bel gruppo di persone desiderose non tanto di cimentarsi con le ciaspole ma di fare delle belle escursioni in un ambiente naturale fantastico.
Arrivati a Castelluccio, piccolo borgo di poche anime fra il Pian Perduto e il Piano Grande al cospetto delle pendici che scendono dalla Cresta del Rendentore, rimaniamo stupiti dalla tanta gente in partenza per le escursioni.
Ci prepariamo iniziando con la distribuzione delle ciaspole, per alcuni di noi si tratta della prima esperienza.
E poi si parte, in direzione del monte La Veletta e Poggio Bernardo, su un sentiero piuttosto largo e con pendenza modesta, arrivati al bivio del sentiero che scende nella val Canatra si decide di fare un giro più lungo salendo al Poggio Bernardo per cercare neve fresca da ciaspolare.
Mentre si prosegue salendo fra neve e paleo il vento aumenta la sua forza fino ad arrivare al punto di essere letteralmente spostati di peso tanta era la forza.
Siamo costretti a scendere e rimanere in una zona più protetta, l'escursione però è bella e rientramo a Castelluccio un po' infreddoliti.
In serata arriviamo al rifugio, la preoccupazione più grossa è sui russatori, S. e A. hanno un buona fama. Dobbiamo dire che era meritata soprattutto quella di S. che alle 4 di mattina ho costretto ad uscire dalla camerata per farci dormire almeno mezzora.
Il sabato ci vede impegnati in una bella salita al limite fra escursionismo ed alpinismo, c'è poca neve ma il pendio per salire a Palazzo Borghese ha una bella inclinazione e sulla parte finale un tratto ghiacciato ci costringe ad una salita impegnativa.
Tutti molto bravi e determinati, si superano le difficoltà salendo con attenzione e concentrazione fino al crinale che poi ci condurrà verso la discesa sulla Strada Imperiale.
Si individua un bel canale di circa 45°, che non sono pochi da fare in discesa, ma la neve è buona e non trasformata quindi sicura per arrivare velocemente al Pian Perduto stanchi ma soddisfatti della grande impresa realizzata.
Con S. mandato a dormire nella sala da pranzo riusciamo a passare una buona nottata, l'escursione della mattina di domenica è il massimo della rilassatezza, niente vento, sole splendente, poco dislivello.
Si rientra in città molto soddisfatti, lo confermano le numerose mail e le foto che ci siamo scambiati nei giorni successivi e i commenti riportati da tutti i partecipanti. Si è creato un ottimo rapporto fra persone che non si conoscono ma che hanno condiviso il piacere di stare all'aria aperta, di camminare in montagna, di godere di quanto la natura e l'ambiente non antropizzato riesce ad offrirci.
Ci auguriamo che certi angoli del nostro pianeta vengano conservati integri per tutti coloro che verranno, la paura dell'invasione delle pale eoliche è certamente una mia fissazione.
Alberto Calamai
marzo 2020.
Sede: via F. Nullo, 23 - 50137 Firenze
realizzazione a.calamai Agg.:
01-Apr-2020